teleangectasia

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Dal greco τέλος (télos → fine, porzione terminale), ἀγγεῖον (angeîon → vaso) e ἔκτασις (éktasis → dilatazione): letteralmente, dilatazione della porzione terminale del vaso sanguigno; in realtà sono “espansioni” o ingrassamenti di piccoli vasi sanguigni, generalmente superficiali, che assumono l’aspetto di arborescenze sinuose di colore rosso vivo o rosso-bluastro e divengono visibili oltre l’epidermide, anche se possono interessare le mucose. Si manifestano come micro-varici e si presentano caratteristicamente come fini striature, ramificate o reticolate, lineari o sinuose circolari, reticolari, a ciuffo, a chiazze o a ragnatela (in tal caso possono essere confuse con gli angiomi spider) e scompaiono temporaneamente se vengono compresse; talvolta possono apparire in leggero rilievo (papule). Possono essere considerate malformazioni venose asintomatiche, cioè alterazioni vascolari che non sfociano in alcun sintomo od effetto patologico, nonostante comportino un’evidente alterazione dell’aspetto estetico; talvolta, possono o essere correlate a sanguinamenti, in particolar modo se le lesioni interessano la cute, le mucose e l’apparato digerente. Le cause sono eterogenee: vasodilatazione o disturbi circolatori (congestioni, flogosi, cicatrici, acrocianosi; Morbo di Raynaud), processi infiammatori ripetuti, predisposizione genetica, variazioni ormonali o gravidanza, degenerazioni e atrofie del derma (spesso come conseguenza di crono-aging o fotosenescenza), concorrono a delineare il quadro eziopatologico delle teleangectasie. Anche se rappresentano la conseguenza diretta di un drenaggio venoso difficoltoso e inadeguato, nella maggioranza dei casi sono idiopatiche, cioè senza alcuna causa apparente: spesso sono associate a processi morbosi dell’epidermide di ordine congestizio, infiammatorio, degenerativo ed è, perciò, frequente osservarle in molte dermatosi. Anche inestetismi come la cellulite o l’adiposità localizzata, gli edemi declivi o la ritenzione idrica sono possibili cause localizzate.

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