cheratosi

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Dal greco κέρας (kéras → corno, sostanza cornea, strato corneo, cornea [dell’occhio]) ed il suffisso che indica una manifestazione morbosa, a carattere degenerativo –ωσις (-osi): lesione cutanea, dovuta a proliferazione circoscritta dell’epidermide cornea. Può essere dovuta a fenomeni di fotosenescenza, per cui viene definita cheratosi attinica, che si presenta sotto forma di squame eritematose, dal colore normale, pigmentate di giallo o grigiastre ed attorniate da un alone rosso e da teleangectasie; le lesioni provocate dalla cheratosi solare sono maggiormente evidenti al tatto, piuttosto che alla vista, poiché le squame sono ruvide e l’area presenta papule in rilievo. In genere, le cheratosi attiniche sono asintomatiche; come tali, non comportano effetti evidenti, se non una sensazione di prurito, anche se possono sfociare in forme cancerogene quali carcinoma squamo cellulare (spinalioma) e carcinoma basocellulare (basalioma). Esistono altre forme di cheratosi, quali la cheratosi follicolare, caratterizzata da piccoli rilievi cornei allo sbocco dei follicoli pilo-sebacei, per cui la cute, specie in corrispondenza della superficie estensoria degli arti, offe una sensazione ruvida al tatto e può causare la caduta del pelo e atrofia dei follicolo; la cheratosi senile si osserva negli anziani, come effetto della photo-aging o semplicemente del crono-aging, sotto forma di diffuse chiazze brunastre lievemente rilevate e a superficie dura e rugosa anche se può rivestire il significato di lesione precancerosa. 

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