ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2016 alle 23:47
Dal greco πτυαλισμός (ptyalismós→salivazione), derivato da πτύαλον (ptýalon→saliva): detta anche ipersalivazione, indica una produzione abnorme di saliva, che può essere causata dalla diminuzione della clearance di saliva, talvolta associata ad una riduzione della deglutizione. Può essere sintomo di una diretta eccitazione delle ghiandole salivari, oppure di uno stato irritativo dei loro nervi; come fenomeno riflesso si osserva all’inizio della gravidanza e in alcune malattie dell’apparato digerente.
Quotidianamente vengono prodotti circa 1,5 litri di saliva: la maggioranza viene prodotta dalle ghiandole sottomandibolari e sottolinguali e da svariate ghiandole minori; in caso di necessità, l’intervento della ghiandola parotide incrementa notevolmente la produzione salivare. La saliva contribuisce alla pulizia meccanica della bocca, all’omeostasi orale, alla regolazione del pH orale, oltre a svolgere una funzione batteriostatica e battericida; è importante nella formazione del bolo alimentare e la ptialina in essa contenuta, inizia la digestione degli amidi. Le ghiandole sottomandibolari e sottolinguali sono innervate dal nucleo salivatorio superiore, attraverso il nervo intermedio e la corda del timpano; la parotide è innervata dal nervo timpanico, ramo del glossofaringeo, che trasporta fibre parasimpatiche secretorie del nucleo salivatorio inferiore. Il sistema nervoso parasimpatico, che innerva le tre ghiandole maggiori, ha funzioni di tipo eccito-secretivo, mentre il sistema ortosimpatico determina la contrazione delle fibre muscolari intorno ai dotti salivari.