geode

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ultimo aggiornamento: 3 Novembre 2020 alle 15:12

etimologia – definizione

Dal greco γεώδης (geōdēs), derivato da γῆ (geō → terra): pietra cava, simile alla terra; il termine “geode” scomoda un paragone con la mineralogia, dove il geode è una piccola roccia cava delimitata da cristalli, per cui, per associazione, in radiologia viene utilizzato per descrivere una caratteristica immagine cavitaria sferica, per definire la formazione di lacune a livello delle ossa.

la geode radiologica: un segno patognomico

Generalmente indica un processo degenerativo o una malformazione: serve a descrivere una rarefazione particolare dell’osso, che risulta essere “meno denso”, corrispondendo ad una “cavità pseudocistica”, che solitamente si mostra nelle fasi di artrosi.

Denominati anche pseudocisti sub-articolari, cisti sub-condrali o più semplicemente cisti ossee, le geodi rappresentano un importante indicatore della presenza di osteoartrite o di altre malattie articolari, come l’artrite reumatoide o l’artrite gottosa, anche se, in questo ultimo caso, sono un segno patognomonico specifico, insieme ai tofi e all’iperuricemia; nel spesso contengono tessuto fibro-mixoide che si forma nell’osso sub-condrale, interessato da microfratture ossee riconducibile alla penetrazione di liquido sinoviale attraverso fessurazione della cartilagine.

Frequentemente, le formazioni geodetiche sono accompagnate dalla presenza di proliferazioni osteo-cartilaginee marginali a forma di becco od artiglio, che si formano nel tentativo di aumentare le superfici di contatto articolare ed osteofiti: le cisti ossee possono essere interpretate come l’esito di un “risparmio” dell’osso che, nel tentativo di avere maggior resistenza in alcune zone, realizza un grosso riassorbimento in altre.

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