definizione
Anche se solitamente il termine euforia viene utilizzato con un’accezione positiva, sottintendendo uno stato di benessere che si esprime con allegria, vivacità esuberante, caratterizzato da uno stato di esaltazione psichica che si verifica quando un si sperimenta uno stato di benessere fisico, eccitazione ed intensa felicità: questo stato euforico può essere presente in persone sane che tendono ad avere un carattere positivo ed ottimista; dal termine greco εὐφορία, dall’unione di εὐ– (êu– → bene, buono) e di e ϕέρω (phéro → portare), col senso compiuto di «portare abbondanza e fertilità», utilizzato per descrivere entusiasmo ed eccitazione. Disforico è il termine è utilizzato come antitesi di euforico.
Quando l’euforia si manifesta come troppo intensa e persistente può essere sintomo di un disturbo del tono dell’umore, una condizione mentale ed emozionale si può riscontrare in situazioni patologiche, quali psicosi ed altre malattie psichiatriche caratterizzate da una dissonanza emotiva, nella quale compaiono alternanze di euforia estrema (o mania) e tristezza profonda (o depressione): ad esempio il disturbo ciclotimico è caratterizzato da periodi ipomaniacali, una forma meno intensa di mania, e mini-depressivi che durano solo pochi giorni, mentre i disturbi bipolari sono caratterizzati da varie combinazioni di depressione e mania. Lo stato euforico può essere indotto anche dall’assunzione di alcuni farmaci (tra cui dopaminergici stimolanti), dall’inalazioni idrocarburi e dall’abuso di alcol o varie sostanze stupefacenti (come anfetamine, cocaina, oppiacei e cannabinoidi).
manifestazioni dell’euforia patologica
Non di rado l’euforia patologica è un sintomo primario (se non patognomonico) negli episodi maniacali e/o ipomaniacali, frequentemente associato a iperattività, estroversione, estremo senso di benessere, ed illimitata fiducia in se stessi, spesso sottolineate da intensa loquacità: in genere la durata di questo stato di umore elevato, espansivo e irritabile dura per un tempo limitato; se lo stato perdura è necessario il ricorso a cure mediche e/o psichiatriche.
L’autostima ipertrofica o le manie di grandiosità spingono chi ne è affetto a raccontare fatti non corrispondenti al vero, circa la propria ricchezza, le proprie capacità, i propri successi in tutti i campi, dal lavorativo al sentimentale; non di rado si possono manifestare episodi di agripnia o diminuzione del bisogno di sonno perchè il soggetto in fase euforica non si sente mai stanco, potendo bastare anche poche ore di sonno per ripartire con altre attività frenetiche.
L’eloquio è esageratamente fluente, con una coazione continua a parlare ed una estrema loquacità: vengono raccontate le cose più svariate, ricordi lontani affiorano alla coscienza e vengono narrati in un modo esaltato che spesso non li fa sembrare credibili anche in quei casi in cui lo siano; l’ideazione è accelerata, la persona passa da un argomento all’altro in modo superficiale, anche solo per assonanza ed è praticamente impossibile far mantenere l’attenzione su un qualsiasi argomento con conseguenze sulla memoria recente.
L’aumento del coinvolgimento in attività finalizzate, l’agitazione psicomotoria sono espressione dell’alterata percezione del sé che porta la persona a non sentirsi mai mai stanca, a muoversi continuamente e cercare nuove attività senza sosta e, non trovandone, può fare ripetutamente le stesse cose o aumentare l’impegno nelle attività abituali come gli impegni scolastici, lavorativi, sociali o sessuali; l’eccesso di coinvolgimento in attività ludiche, con potenziali conseguenze spiacevoli o dannose, di cui la persona non si rende conto è un fenomeno connesso all’ottimismo sfrenato (non connesso alla situazione reale e oggettiva): la persona può intraprendere investimenti avventati, fare spese al di sopra delle proprie possibilità, importunare persone appena conosciute e avere dei comportamenti sessuali sconvenienti.
Questa alterazione dell’umore presenta livelli di gravità tali da compromettere il funzionamento lavorativo, le attività sociali o le relazioni interpersonali; un episodio ipomaniacale è definito come un periodo di umore elevato, espansivo e irritabile in modo persistente, che dura da almeno 4 giorni e che si distingue dall’umore abituale del soggetto (e non dall’umore depresso): durante questi episodi si riscontra un cambiamento nel modo di agire solito della persona, verificabile dall’esterno.