definizione
Composti sintetizzati dalla cellule epatiche in caso di eccesso di acetil-CoA: normalmente sono presenti nel sangue in piccole quantità e la loro concentrazione plasmatica è definita chetonemia: sono l’acetone, l’acido aceto-acetico e l’acido β-idrossi-butirrico; il processo di sintesi dei corpi chetonici a partire dall’acetil-CoA è detta chetogenesi ed è un processo finalizzato a ridurre il consumo di proteine per produrre glucosio (gluconeogenesi) in caso di digiuno prolungato, di ipoglicemia (glicopenia) o per fornire substrati energetici al sistema nervoso centrale (β-idrossibutirrato e acetoacetato).
utilizzo energetico dei corpi chetonici
Acetoacetato e β-idrossibutirrato possono essere ossidati nel ciclo dell’acido citrico (ciclo di Krebs) per produrre energia in tessuti quali il muscolo scheletrico, la corteccia renale e il cuore; anche il cervello in condizioni di digiuno prolungato, ossia quando il glucosio è scarsamente disponibile (neuroglicopenia), può utilizzare i corpi chetonici, ad esclusione dell’acetone, come substrato energetico: sono usati come fonte di energia in molti tessuti, ad eccezione del fegato in quanto questo organo è mancante dell’enzima β-chetoacil-CoA transferasi (tioforasi). L’acetone, a differenza degli altri due corpi chetonici, è prodotto in piccole quantità e prontamente eliminato con la respirazione: un suo incremento significativo può costituire un indice di un processo patologico.
L’aumento della chetonemia è di notevole rilevanza in eventi fisiologici e patologici, in quanto i corpi chetonici possono accumularsi durante il digiuno e negli individui affetti da diabete mellito, portando alla genesi di un fenomeno definito chetosi: nel corso del digiuno prolungato, la gluconeogenesi porta alla sottrazione di intermedi al ciclo di Krebs, in particolare l’ossalacetato, indirizzando l’acetil-CoA verso la produzione dei corpi chetonici.