collettore linfatico

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definizione

Può essere considerato un condotto di giunzione che svolge il compito o la funzione di raccogliere (etimologicamente discende dal termine latino collector -che a sua volta deriva da colligĕre → «raccogliere»); in ambito tecnico il lemma viene utilizzato per denominare ogni tubazione che distribuisce o raccoglie fluidi di diversa specie e di diversa provenienza.

anatomia

I collettori linfatici possono essere classificati in base alla loro topografia, suddividendosi in superficiali e profondi a se­conda che decorrano nei tegumenti, accolti nel­lo spessore del tessuto connettivo sottocutaneo, oppure che abbiano sede profonda rispetto alla fascia comune o che appartengano ai distretti viscerali.

Sono riccamente provvisti di valvole, che sono in questi vasi più numerose e regolar­mente disposte che nelle vene, per garantire un flusso ortodromico della linfa che raccolgono; come nelle vene, le valvole sono a coppie, hanno for­ma semilunare e sono orientate in modo da favorire il deflusso della linfa in senso centripeto e da opporsi a re­flussi o a inversioni di corrente. La regolare disposizio­ne delle valvole determina, nei collettori, il continuo succedersi di tratti facilmente dilatabili (i tratti intervalvolari) con altri tratti (quelli portanti le valvole) più difficilmente estensibili; ciò conferisce a questi vasi il ca­ratteristico aspetto moniliforme; il loro decorso può es­sere quasi rettilineo o più o meno flessuoso.

Frequentemente corrono parallelamente gli uni agli altri o divengono convergenti e, anastomizzandosi tra loro, confluendo rispettive stazioni linfonodali delle quali costi­tuiscono i collettori afferenti o (pre-linfonodali): da questi gangli linfatici si dipartono nuovi collettori che posseg­gono caratteri morfologici identici ai primi, detti collettori efferenti (o post-linfonodali).

I collettori superficiali hanno sovente decorso indipendente da quello dei vasi sanguiferi, anche se, talvolta, seguono il decorso dei vasi venosi sottocuta­nei, mentre i collettori profondi sono in genere satelliti dei vasi sanguiferi arteriosi e venosi che accompagnano in numero vario.

La progressione della linfa nel sistema dei vasi collettori può essere ricondotta solo in parte alle caratteristiche strutturali di questi vasi, mentre gran parte può essere ascritta ai fat­tori dinamici essenziali del circolo linfatico, quali la pressione esercitata sui vasi linfatici con i movimenti e con la contrazione muscola­re, l’aspirazione toracica, la pulsazione arte­riosa.

I collettori linfatici, come i tronchi linfatici princi­pali, ricevono fibre nervose effettrici e posseggo­no fibre nervose sensitive e tutte delineano in­sieme, attorno alla parete vasale, intrecci plessiformi; sono state descritte espansioni corpuscolate di senso in rapporto con la parete dei collet­tori e dei tronchi principali.

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