definizione
Disturbo che consiste nel procurarsi, autonomamente e talvolta inconsapevolmente, delle lesioni alle labbra per mezzo di morsi, più o meno frequenti, talvolta in modo compulsivo: le lesioni sono dovute, di fatto, ad un tic nervoso, e possono estendersi non solo alle labbra ma anche all’interno delle guance, a livello del piano occlusale delle arcate dentali, o alla lingua, producendo un’irritazione cronica delle labbra e/o della mucosa che riveste l’interno della bocca; conosciuta anche come “morsicatio labiorum” o “morsicatium buccarum” (a seconda della zona interessata), dal greco χεῖλος (chèilos → labbro) e –ϕαγία (phagía), derivato da ϕαγεῖν (phagêin → mangiare, inclinazione a mangiare).
Chi soffre di cheilofagia, può manifestare altre forme di comportamenti ripetitivi focalizzati sul corpo che possono essere considerati disturbi ossessivi-compulsivi, i cosiddetti B.F.R.B. (dall’inglese “body-focused repetitive disorders”), quali onicofagia o la tricotillomania; non di rado possono mostrare anche bruxismo o dolori mandibolari disfunzionali (sindrome di Coste, D.C.C.M., D.T.M.). Alla base del disturbo possono esservi problemi di natura psicologica, situazioni di stress o ansia: in un certo senso può messere considerato una forma di autolesionismo, un’espressione di aggressività rivolta contro se stessi, piuttosto che verso l’esterno. Questo disturbo è relativamente frequente, anche se meno diffuso rispetto ad un comportamento per certi versi simile, l’onicofagia, ed è decisamente più comune nelle persone che soffrono di stress o si trovano in condizioni emotivamente impegnative.
Mordersi le labbra o l’interno delle guance è un’attività parafunzionale cronica del sistema masticatorio, che produce danni da attrito, schiacciamento e morsicatura delle mucose: la reiterazione di questo traumatismo conduce allo sviluppo dell’irritazione e delle lesioni caratteristiche del disturbo. Le ferite provocate in questo modo possono essere molto dolorose e la reiterazione dell’atto di mordersi le labbra porta un ritardo nella guarigione delle lesioni stesse: infatti la cheilofagia comporta cambiamenti delle caratteristiche della mucosa delle labbra (e talvolta della lingua o della mucosa buccale), dovute ad irritazione cronica dei tessuti; l’alterazione tipica della mucosa appare una lesione macerata di colore grigio-biancastro (meno frequentemente tendente al giallastro),che può andare incontro a superinfezioni batteriche. Nei soggetti affetti sono spesso rilevabili lesioni biancastre, ruvide, spesso bilaterali, della mucosa buccale anteriore che sono particolarmente presenti nell’area in cui si incontrano i denti superiori e inferiori; occasionalmente possono essere identificate aree più o meno estese di eritema, erosione o vere e proprie ulcere traumatiche che possono evolvere verso piccole ferite frastagliate.
È importante sottolineare che ciò che differenzia le lesioni delle labbra o della mucosa dell’area stomatognatica dipendenti dalla cheilofagia da quelle derivanti da discinesie dei muscoli masticatorie o da altri problemi disfunzionali dell’area masticatoria, non è la loro morfologia o l’evoluzione, ma solamente l’eziologia.