pressione occlusiva

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ultimo aggiornamento: 20 Dicembre 2022 alle 16:21

definizione

Con questa locuzione si suole indicare la pressione, ovvero la forza, che agisce sulla superficie di contatto durante la chiusura della bocca ovvero la tensione esercitata sul piano occlusale o sul singolo dente durante l’occlusione dentale, la masticazione o il serraggio: la pressione, per definizione, è l’azione della forza che “preme” ortogonalmente alla superficie, mentre quando si parla di tensione si parla dell’effetto delle forze non solo in grado di esercitare una pressione, ma anche quelle che possono esercitare una trazione o agire tangenzialmente o derivante dall’applicazione di uno o più vettori, cioè la sollecitazione che si genera sul piano occlusale o sui denti sottoposti a uno sforzo di trazione o pressione o anche tangenziale. Per comodità si tendono a usare pressione e trazione come sinonimi, anche se sarebbe più corretto differenziarne l’uso.

Le forze che agiscono sul tavolato occlusale o sui singoli denti possono essere, durante l’occlusione, piuttosto consistenti: si parla di pressioni fino a 25 kg sugli incisivi e 80 kg sui molari anche se, in massima tensione occlusiva, è possibile raggiungere volontariamente forze pari a 100-150 kg.

Il muscolo massetere ed il muscolo temporale (muscolo crotafite) sono i muscoli masticatori più forti: l’intensità della pressione occlusiva è normalmente doppia nel lato di lavoro rispetto all’altro lato (lato di bilanciamento), pur nella variabilità individuale; la sequenza di azione dei muscoli masticatori infatti è (come nella quasi totalità degli atti motori) molto complessa, con sovrapposizioni di più muscoli anche antagonisti.

Durante la fase di apertura mandibolare, il primo muscolo ad attivarsi è il muscolo miloioideo, seguito dal muscolo digastrico e dal capo inferiore del muscolo pterigoideo esterno (capo inferiore): nella fase di chiusura mandibolare si attiva per primo il muscolo pterigoideo interno seguito dal muscolo pterigoideo laterale (capo superiore), dal muscolo massetere e dal muscolo temporale (fascio anteriore, posteriore).

Superato un certo valore di pressione occlusale, si ha un attivazione dei muscoli abbassatori della mandibola che si somma all’azione già presente dei muscoli antagonisti ai muscoli masticatori (che si ricorda, svolgono una azione di sollevamento della mandibola): il muscolo digastrico (primo muscolo abbassatore della mandibola ad attivarsi), infatti, si contrae contemporaneamente alla massima attività del muscolo temporale che avviene nella fase finale di chiusura mandibolare, per contrastarne e, soprattutto, modularne l’azione; la pressione/tensione occlusale sono il frutto dell’interazione fra i differenti muscoli masticatori ed i muscoli ioidei.

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