definizione
Ormone steroideo, liberamente commercializzato quale prodotto alimentare, coinvolto nella biosintesi di progesterone, mineralcorticoidi, glucocorticoidi, androgeni ed estrogeni: derivato naturale del colesterolo, è prodotto nei mitocondri delle cellule delle ghiandole surrenali, delle gonadi del cervello e del fegato ed è il precursore degli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone e testosterone) e degli ormoni collegati allo stress, prodotti nelle ghiandole surrenali (DHEA, cortisolo e aldosterone).
pregnenolone ed invecchiamento
Poiché la quantità di pregnenolone diminuisce con l’avanzare dell’età, si riducono anche le funzioni metaboliche dipendenti dagli ormoni steroidei, inoltre alterazioni della produzione di pregnenolone si possono registrare anche in seguito all’utilizzo prolungato di alcuni farmaci come le statine.
La sua carenza contribuisce ad accelerare i processi senescenziali: con l’invecchiamento c’è una maggiore conversione del pregnenolone verso gli ormoni dello stress a scapito del DHEA e del progesterone; anche nei soggetti più giovani, qualora sottoposti a situazioni di stress, l’organismo produce più cortisolo a scapito di questi ormoni.
Il pregnenolone stimola i recettori NMDA del cervello, che diminuiscono con l’età: queste cellule nervose giocano un ruolo importante nelle funzioni delle sinapsi e dei neuroni, esercitando un’influenza significativa su processi di apprendimento e della memoria; questo fenomeno rende il pregnenolone direttamente correlato all’abilità cognitiva.
Inoltre la sua assunzione può aiutare l’organismo in situazioni di stress e in caso di problemi di sonno; non di rado, infatti, lo stress, l’alimentazione squilibrata si viene a creare uno stato di carenza ormonale a partire dal pregnenolone, un metabolita naturale del colesterolo e precursore degli ormoni sessuali, degli ormoni dello stress e del DHEA.
Esistono evidenze scientifiche e cliniche che dimostrano che il pregnenolone possa essere usato efficacemente anche per attenuare i sintomi della sindrome premestruale (in quanto precursore sia del progesterone che degli estrogeni), per migliorare stati di depressione ed incrementare la percezione visiva e uditiva.