ultimo aggiornamento: 14 Luglio 2017 alle 22:13
Dal greco πλάτυσμα (plátysma → lastra): muscolo pellicciaio simmetrico, posizionato lateralmente al collo, innervato ramo cervicale del nervo facciale; rientra nel gruppo dei muscoli mimici, contribuendo all’espressività del volto. È accolto in uno sdoppiamento della fascia superficiale del collo, tra due strati del pannicolo adiposo sottocutaneo: origina nella porzione anteriore dei muscoli deltoide e grande pettorale, al livello della II costa e della superficie anteriore della spalla, i suoi fasci si dirigono quindi verso l’alto e medialmente, andandosi ad innestare a livello della cute della regione masseterina, del mento e della commessura labiale; si intreccia con il controlaterale superiormente, all’altezza della mandibola, mentre più in basso i muscoli dei due lati divergono obliquamente lasciando al centro del collo uno spazio triangolare e innestandosi a livello del manubrio sternale. Coinvolto in alcuni movimenti della mandibola, del labbro inferiore e della cute intorno al collo, è in grado di abbassare la mandibola, stirando e corrugando la cute del collo e spostando in basso e lateralmente la commessura labiale. Migliorando la tonicità e l’elasticità del muscolo platisma è possibile ridurre il doppio mento. Nella tradizione psicofisiologica, il platisma rappresenta un “intreccio” fra tematiche orali e aggressive: una sua forte contrazione può inoltre inibire funzioni che hanno nel collo la loro collocazione anatomica, come la respirazione, la fonazione o la deglutizione.