Dal greco μεσο– (meso→mezzo, medio) e dalla radice ωόν (oón→uovo) da cui deriva ovaio. Corrispondente alla parte superiore del legamento largo dell’utero. Ripiegatura della parete celomatica derivata dall’accollamento del peritoneo (splacnopleure), che riveste e tiene sospeso l’ovario e medialmente si collega alla plica celomatica che sostiene il mesonefro. Nel corpo umano il meso fa aderire il margine anteriore dell’ovario al legamento largo dell’utero: a differenza di quel che si osserva negli altri mesi, il peritoneo non avvolge l’ovario, ma si arresta in corrispondenza dell’ilo: l’ovario è infatti rivestito da epitelio ovarico.
A partire dall’angolo supero-laterale dell’utero, sino al contorno dello stretto superiore, le due pagine peritoneali del legamento largo sono riunite a formare il suo margine superiore o libero, al di sotto del quale decorre la tuba uterina, cui legamento largo forma una specie di meso, detto mesosalpinge. Dal legamento si staccano ali secondarie, sotto forma di lamine a doppia parete: un’ala anteriore o funicolare, derivata dalla pagina anteriore, avvolge il legamento rotondo, che è diretto verso l’orifizio addominale del canale inguinale. Un’ala posteriore o ovarica emana dalla pagina posteriore ed è rappresentata da una porzione mediale, che comprende il legamento utero-ovarico, una centrale, più sviluppata, il mesovario, che si porta all’ilo ovarico e a livello della linea di Farre-Waldeyer continua con l’epitelio ovarico, e una laterale che dall’ovaio raggiunge la fimbria ovarica della tuba.