definizione
La «rubber hand illusion» è un fenomeno scoperto nel 1998 dagli psichiatri americani Matthew Botvinick e Jonathan Cohen, che incrementa le conoscenze sul modo in cui percepiamo il nostro corpo: è un’illusione in cui le sensazioni tattili percepite da un soggetto sono riferite a un arto alieno sintetico. (Matthew Botvinick, Jonathan Cohen – «Rubber hands ‘feel’ touch that eyes see» Nature 391, 756 (1998). https://doi.org/10.1038/35784)
procedura
Il soggetto che partecipa all’esperimento è seduto con il braccio sinistro posto sopra un tavolo; uno schermo è collocato accanto all’arto al fine di nasconderlo allo sguardo del soggetto e una mano di gomma di dimensioni reali, simili a quelle della mano sinistra del soggetto, è posta sopra il tavolo di fronte a lui: al soggetto viene richiesto di mantenere lo sguardo sulla mano artificiale mentre due piccole spazzole accarezzano contemporaneamente sia la mano di gomma che quella del soggetto.
I tocchi di spazzola, eseguiti in modo sincrono, sono dati con una frequenza d’intervallo di un secondo: in un soggetto sano, il cervello incorporala mano di gomma in una rappresentazione mentale del proprio corpo; la sensazione ingannevole di possesso dell’arto finto, accompagnata dalla ri-calibrazione della percezione degli stimoli sull’arto finto, è ottenuta tramite la presentazione di stimolazioni tattili sincrone sulla mano del soggetto e sulla mano artificiale.
considerazioni
Ciò che distingue l’illusione della mano di gomma dalle altre illusioni è che produce un cambiamento della sensazione di proprietà (ownership) del proprio arto: tramite questa illusione, l’oggetto inanimato che si stava osservando in un primo momento, diventa in un secondo momento “vivo”, rendendo possibile l’illusione di esperire sensazioni da una mano finta, perchè noi riconosciamo una mano finta come se fosse la nostra mano reale; ciò implica che possibile riconoscere un oggetto fuori dal corpo come se fosse parte di noi.
Anche se con finalità totalmente differenti, si può notare una similitudine con la mirror box utilizzata da Vilayanur Subramanian Ramachandran per il trattamento della sindrome dell’arto fantasma: mentre nell’illusione della mano di gomma si interiorizza un arto alieno, per mezzo della mirror box, si elimina l’influenza che esercita un arto amputato sul sistema nervoso.