multisensoriale

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ultimo aggiornamento: 11 Ottobre 2020 alle 21:14

definizione

Letteralmente «che coinvolge più sensi del corpo umano» ovvero «che è attinente ad una pluralità di sensi» cioè che riguarda o impegna più sensi contemporaneamente nel processo della percezione e nella genesi delle sensazioni; il confisso multi-, dal latino mŭltus (→ molto), esprime l’idea che il soggetto sia «costituito da un gran numero» o «relativo a molti», in associazione con il lemma latino sensorium (→ sensorio), da sensus (→ senso), sottolinea l’integrazione delle informazioni sensoriali: solitamente il termine viene utilizzato nella locuzione «percezione multisensoriale», spesso al plurale, sottintendendo una dimensione che tenda ad un sincretismo di effetti e a una combinazione di stimoli.

considerazioni sulla interpretazione della realtà

Nonostante l’idea corrente sia che i nostri sensi siano fondamentalmente separati ed operino in maniera indipendente l’uno dall’altro, l’elaborazione delle informazioni che provengono dai recettori, cioè il percepito, subisce processi di integrazione, a livello cerebrale, che di fatto trasformano il nostro modo di entrare in contatto con la “realtà” che ci circonda in una «percezione multisensoriale»: infatti, pur esistendo vie neurologiche separate che consentono agli organi di senso ed alle strutture deputate alla percezione di mantenere i differenti tipi di stimoli separati, in canali dedicati, attraverso vie e processi autonomi, le informazioni convogliate dai nostri organi sensoriali, una volta giunte al cervello, vengono integrate tra loro per dare vita a una sensazione unitaria dell’esperienza percettiva che stiamo vivendo.

Si pensi per esempio all’effetto McGurk, un fenomeno percettivo che potrebbe essere definito «udire con gli occhi» e che dimostra un’interazione tra l’udito e la vista nel riconoscimento di una parola, suggerendo che il riconoscimento linguistico sia un processo multimodale: questo semplice fenomeno psicologico dimostra che il nostro cervello integra i differenti canali sensoriali fra loro per ottenere una completezza di informazione e comare i “vuoti informazionali” che eventualmente si possono creare durante il processo percettivo; l’obiettivo è creare un’esperienza percettiva unitaria, attraverso l’integrazione multisensoriale.

Se prendiamo in considerazione l’illusione della mano di gomma, messo a punto dagli psichiatri americani Matthew Botvinick e Jonathan Cohen, comprendiamo come il sistema nervoso possa interpretare in maniera totalmente soggettiva la realtà: l’esperimento consiste nel nascondere alla vista di un soggetto una mano, mentre davanti a lui è posizionata una finta mano; sia la vera mano (non vista) sia la mano di gomma (vista) vengono toccate contemporaneamente per un breve periodo di tempo. L’effetto di questa stimolazione è che il soggetto acquisirà l’illusione che la mano di gomma sia parte del proprio corpo: un’aggressione alla finta mano (torsione del dito) provocherà una spontanea reazione di ritrazione della vera mano, come se questa sia stata effettivamente aggredita: questo fenomeno dimostra che l’integrazione multisensoriale è utilizzata per costruire il senso che abbiamo del nostro corpo; il nostro cervello integra le informazioni tattili e visive per costruire un’esperienza unitaria che crea l’illusione di “avere” una mano di gomma. Allestendo infatti specifici ambienti di realtà virtuale, è possibile creare l’illusione che il corpo di un’altra persona sia il proprio o, come nel caso della mirror box di Vilayanur Subramanian Ramachandran, è possibile reintegrare la corretta percezione del corpo o della mancanza di parti di esso.

Altri esperimenti, come quello ideato da Ladan Shams, denominato illusione del doppio flash, permettono di comprendere come processo di integrazione multisensoriale avviato in automatico dal nostro cervello influenzi la percezione della realtà, mostrando che le informazioni uditive possono alterare qualitativamente la percezione di uno stimolo visivo inequivocabile per creare un’illusione visiva.

il cervello e l’integrazione multisensoriale

L’essere umano è circondato da stimoli eterogenei: il cervello ha il compito, tra gli altri, di sintetizzare le varie percezioni in qualcosa di coerente, unitario e significativo: ciò migliora le nostre capacità di interagire con il mondo esterno, e di favoriva, entro certi limiti, la sopravvivenza perchè l’integrazione multisensoriale si è strutturata nell’essere umano perché presenta dei vantaggi in termini di adattamento.

È stato dimostrato che l’integrazione multisensoriale migliora la velocità di risposta agli avvenimenti del mondo esterno e la capacità di identificare gli stimoli importanti momento per momento; ogni senso convoglia un’unica prospettiva del mondo, per cui è necessario il lavoro del cervello che integra queste varie prospettive fornendo un’esperienza del mondo che abbia un senso.

 

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