definizione
Termine che indica la fase di regressione e di scomparsa di una febbre, detto comunemente sfebbramento; la caduta o la cessazione dello stato di piressia può avvenire bruscamente (per crisi) o gradualmente (per lisi) a seconda delle malattie.
Dal latino defervescĕre (→ cessare di bollire, sbollire) derivato da de– (→ prefisso che indica allontanamento o abbassamento o un movimento dall’alto in basso) e fervescĕre incoativo di fervēre (→ essere cocente, scottare, ribollire).
descrizione
La febbre si manifesta di solito in tre fasi: fase d’ascesa (fase prodromica), che coincide con l’aumento della temperatura corporea; fase del fastigio (acme febbrile), solitamente caratterizzata da sensazione di caldo, con pelle calda ed arrossata, cefalea, mialgia, oliguria, agitazione ed aumento della frequenza cardiaca e respiratoria.
La fase di defervescenza inizia con l’attivazione dei meccanismi per abbassare la temperatura ed, in particolare, la stimolazione del sistema colinergico che causa sudorazione e vasodilatazione periferica; può essere graduale (defervescenza per lisi) o immediata (defervescenza per crisi): in entrambe le situazioni si ha una sensazione di caldo, accompagnata da marcata diaforesi e pelle arrossata.