ultimo aggiornamento: 31 Luglio 2018 alle 11:58
Antonio Maria Valsalva (Imola [BO]17-01-1666 † Bologna 02-02-1723). Invitato a studiare all’Archiginnasio di Bologna, illustre per fama e per l’alta qualità dei professori, fu seguito da Marcello Malpighi, che a quel tempo era considerato il migliore nella scienza medica e nell’anatomia. Si laureò “magna cum laude” il 6 giugno del 1687 a soli 21 anni con una tesi dal titolo “Sulla superiorità della dottrina sperimentale” ed a questo principio si affidò per tutta la sua vita di scienziato; fin dai primi anni si dedicò con successo all’anatomia settoria e alla chirurgia sul malato, portando importanti innovazioni sia nello strumentario che nelle tecniche chirurgiche: introdusse la tecnica di sutura delle arterie per arrestare l’emorragia provocata dalle amputazioni, sostituendola alla più antica e cruenta cauterizzazione. Capì il grande valore dell’ostetricia e della ginecologia, lasciando numerose schede e appunti nonostante non esistesse l’insegnamento di questa materia a quel tempo; ci ha tramandato molte opere relative alla cardiologia: si deve a lui la descrizione dei seni dell’aorta, chiamati appunto seni di Valsalva, sede di aneurismi congeniti dovuti a perdita della continuità tra la tonaca media del bulbo aortico e l’anulus della valvola aortica, anche se la sua maggior gloria in campo cardiologico fu l’ideazione del metodo per la cura di questi aneurismi. Il principio su cui era basata questa terapia era fondato sul concetto che il sangue fosse la causa della dilatazione aneurismatica e che pertanto diminuendone la massa e la violenza sarebbe stato possibile rallentare il processo di sfiancamento della parete del vaso. Quindi una terapia intesa a favorire l’ipotensione arteriosa e cioè assoluto riposo, applicazione di compresse fredde e di ghiaccio sull’aneurisma, quando era possibile, dieta ipocalorica per molto tempo e salassi. A lui si deve anche l’ideazione della manovra di Valsalva, che prende appunto il suo nome, finalizzata alla liberazione delle ostruzioni o dai ristagni presenti a livello dell’orecchio o del rinofaringe, ottenuta tramite l’aumento della pressione toraco addominale, produce che può indurre anche un incremento della pressione intracranica. Fu maestro del celebre Giovan Battista Morgagni da Forlì.