triticale

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Cereale ibrido artificiale, ottenuto incrociando la segale (Secale Cereale) e il grano duro (Triticum Durum) o altre varietà del genere Triticum, come il frumento tenero (Triticum Aestivum): la parola stessa è una fusione delle parole latine Triticum (tritico, frumento) e Secale (segale). Creato alla fine del XIX secolo, associa la resistenza al freddo della segale e l’attitudine alla panificazione del frumento; risulta una valida alternativa alla segale, per quanto riguarda le condizioni climatiche, e al frumento per altitudine e acidità del terreno.

Avvalendosi della genetica vegetale, è possibile originare una varietà di triticale caratterizzata da una buona percentuale di lisina (aminoacido caratteristico della segale) e da un elevato contenuto proteico: basti pensare che nel frumento la lisina costituisce il fattore limitante dal punto di vista nutrizionale. Attraverso la combinazione con la segale, si ottiene l’ibrido triticale che, pur essendo costituito in parte da frumento, abbonda anche di questo amminoacido essenziale. Come intuibile, le varietà di triticale possono mostrare una marcata variabilità morfologica e in termini di composizione biochimica, direttamente correlata alle specie e alle varietà di frumento e di segale combinate per creare l’ibrido.

Il triticale contiene glutine perciò non è adatto ai soggetti affetti da Morbo Celiaco!

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