definizione
Sensazione di oscillazione degli oggetti fissati con lo sguardo, fastidiosa illusione di movimento dell’ambiente circostante che causa la percezione, dovuta ad una alterazione del funzionamento del vestibolo: l’oscillopsia non consente il mantenimento della visione stabile durante i movimenti della testa o del corpo, sia che siano volontari o meno; composto di oscillum (termine utilizzato per designare maschere votive che dondolavano mosse dal vento), termine latino diminutivo di os (→ viso, volto), e ὄψις (ópsis → vista), dalla radice ὀπ– (op– → vedere). Chi ne soffre può avvertire vertigini e nausea.
Può essere espressione di un disturbo del nistagmo, di una irritazione labirintica o della malattia di Yettus, un disturbo visivo in cui gli oggetti nel campo visivo sembrano oscillare, che come effetto può provocare da una lieve sfocatura ad una visione caratterizzata da salti rapidi e periodici del focus visivo: è una condizione invalidante sperimentata da molti pazienti con disturbi neurologici, risultato di un’instabilità oculare che si verifica dopo che il sistema oculomotore è stato colpito, non mantenendo più ferme le immagini sulla retina: il cambiamento dell’ampiezza del riflesso vestibolo-oculare dovuto alla malattia vestibolare può anche portare a oscillopsia durante i movimenti rapidi della testa o può anche essere causata da movimenti oculari involontari come il nistagmo o da una ridotta coordinazione nella corteccia visiva (soprattutto a causa delle tossine) ed è uno dei sintomi della sindrome da deiscenza del canale superiore.
L’oscillopsia parossistica può essere dovuta a un’iperattività anormale nel sistema oculare o vestibolare periferico.