ultimo aggiornamento: 11 Agosto 2023 alle 16:25
definizione
Termine coniato nel 1972 dal Dr. E. Corneliu Giurgea, che viene utilizzato per definire ogni sostanza dotata della capacità di aumentare le capacità cognitive o che migliora l’apprendimento e la memoria, ma privo delle caratteristiche secondarie farmacologiche degli agenti psicotropi (ad esempio la sedazione, la stimolazione motoria, l’eccitazione nervosa …) e con pochissimi effetti collaterali e/o tossicità estremamente limitata; dal greco νόος (noos → mente) e τροπέω (tropeō → per attivare).
nutrizione per il cervello
Nel linguaggio medico, per sostanza nootropa si intende un farmaco che mira a migliorare il trofismo delle cellule cerebrali attivando l’irrorazione sanguigna e il metabolismo energetico cellulare e quindi anche le funzioni intellettive.
Il termine utilizzato anche per le cosiddette “smart drugs” (farmaci intelligenti) e/o “smart nutrients”, ovvero quelle sono sostanze che si ritiene possano aumentare le capacità cognitive dell’essere umano (abilità e funzionalità del cervello): in genere il meccanismo d’azione di queste sostanze è basato sul rilascio di agenti neurochimici (neurotrasmettitori, enzimi e ormoni), che migliorano l’apporto di ossigeno al cervello o stimolano la crescita nervosa.
Una sostanza nootropa offre supporto alla produzione dei neurotrasmettitori fornendo al corpo i precursori e i cofattori di cui ha bisogno: portare ad alti livelli la presenza di neurotrasmettitori nel cervello migliora concentrazione, abilità di calcolo, memoria, creatività, umore e previene o in alcuni casi cura, la depressione; solitamente, i preparati nootropici mirano ad incrementare, in particolare, i quattro neurotrasmettitori principali, cioè acetilcolina, dopamina, norepinefrina e serotonina.
Molte delle presunte sostanze nootrope sono alimenti o parti di piante (erbe, radici, fagioli, cortecce …), utilizzati come complementi nutrizionali; in altri casi si tratta di medicinali usati per curare persone affette da difficoltà di apprendimento, malattie degenerative (Alzheimer, Parkinson), ed i casi di deficit di ossigeno in modo da prevenire condizioni patologiche come l’ipossia.
Con certi nootropi gli effetti sono lievi e graduali, come con gli induttori della crescita nervosa, e possono impiegare settimane o mesi prima di dare gli effetti desiderati a chi li utilizza; all’opposto ci sono nootropi ad effetto profondo ed immediato: è comunque da considerare che mentre gli studi scientifici supportano alcuni di questi presunti benefici, è noto che buona parte degli effetti attribuiti ai nootropi non sono ancora stati testati formalmente.