definizione
L’esperimento denominato «sound-induced flash illusion» chiamato anche «illusione del doppio flash» è stato anche definito dal suo ideatore Ladan Shams «What you see is what you hear» (Ciò che vedi è ciò che senti): si tratta di una “illusione” visiva causata dal processo di integrazione multisensoriale avviato in automatico dal nostro cervello. (Ladan Shams, Yukiyasu Kamitani, Shinsuke Shimojo – «What you see is what you hear» Nature 408, 788 (2000). https://doi.org/10.1038/35048669) (Ladan Shams, Yukiyasu Kamitani, Shinsuke Shimojo – «Visual illusion induced by sound» Cognitive Brain Researche 14, 2002, 147-152),
Anche se si ritiene che la visione domini la nostra percezione multisensoriale del mondo, attraverso questo esperimento è possibile capovolgere questa idea consolidata mostrando che le informazioni uditive possono alterare qualitativamente la percezione di uno stimolo visivo inequivocabile per creare un’illusione visiva: la percezione visiva può essere manipolata da altre modalità sensoriali; mentre nel caso dell’effetto McGurk la percezione visiva influenzava quella uditiva, in questo caso avviene il contrario, cioè il suono influenza la percezione visiva.
descrizione dell’esperimento
Quando un singolo lampo visivo è accompagnato da più segnali acustici, il singolo lampo viene erroneamente percepito come lampi multipli: facendo lampeggiare un disco bianco uniforme su uno sfondo nero (flash), per un numero variabile di volte, mentre i flash sono accompagnati da un numero variabile di segnali acustici, chi osserva riferisce, in modo coerente, di aver visto più lampi ogni volta che un singolo lampo era accompagnato da più di un segnale acustico (beep): in pratica se ogni flash è accompagnato da due suoni (beep) l’osservatore vede due flash anziché uno; se si elimina l’audio mentre si proiettano i flash, il conteggio degli stimoli luminosi è corretto, indipendentemente dalla difficoltà del compito, da pregiudizi cognitivi o da altri fattori.
Il lampo illusorio è causato da un’alterazione della percezione visiva da parte di stimoli uditivi: l’influenza dei segnali uditivi sulla percezione visiva è stata dimostrata in altri contesti, in cui l’intensità visiva percepita è influenzata dalla presenza di uno stimolo uditivo.
considerazioni
L’«illusione del doppio flash» è interessante perché mette in discussione le modalità sensoriali: l’idea a cui siamo abituati, filosoficamente attribuita ad Aristotele, è che i sensi funzionano separatamente, poiché elaborano tipi distinti di informazioni sensoriali; l’esistenza di illusioni multimodali e di effetti multimodali sull’esperienza percettiva mette in discussione questa idea.
Ci si potrebbe porre anche la domanda se l’«illusione del flash indotto dal suono» debba essere classificata come un’illusione; quando si parla di illusioni, siamo consapevoli degli oggetti reali, fisici, intorno a noi, ma non riusciamo a percepire una o più delle loro proprietà con precisione, mentre nel caso delle allucinazioni si pensa di avere esperienze di oggetti che non sono presenti nella realtà fisica: nell’«illusione del flash indotto dal suono», la presenza di un solo flash sullo schermo (accompagnato da due beep) induce la visione di due lampi, cioè crea l’allucinazione di un secondo lampo, che in realtà non c’è.
In realtà dovremmo continuare a parlare di illusione dipende dalla somiglianza del fenomeno con i casi di visione doppia, in cui si ha un’esperienza visiva come di due oggetti quando solo uno è presente: viene visto il disco due volte, in momenti diversi, e ciò si traduce in due esperienze del disco, almeno una delle quali è illusoria rispetto al tempo del suo verificarsi.