dislessia

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ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2023 alle 11:37

definizione

Disturbo neurologico caratterizzato dalla difficoltà di leggere o comprendere un testo, pur essendo capace di leggere e capire le singole parole scritte; la manifestazione tipica consistente nell’incapacità di apprezzare la corrispondenza tra i fonemi, l’unità più piccola del linguaggio parlato, e la loro rappresentazione scritta, cioè i grafemi: dal greco δυς– (dys- → male) e -λέξις (-léxis → lessico, insieme di parole).

Questo difetto visuo-percettivo può essere dovuto a un’alterata segmentazione in fonemi della parola da leggere, oppure a deficit cognitivi, della memoria verbale e visiva.

Può essere distinta in forme evolutive, che si manifestano durante la fase di apprendimento della lingua scritta, o forme acquisite, sopraggiunte in persone adulte che avevano precedentemente acquisito una normale capacità di lettura e comprensione. La forma evolutiva, detta anche cecità verbale congenita, ha carattere familiare, con alta incidenza di mancinismo e di disturbi dell’attenzione; si rende manifesta in età scolare, ma può essere evidenziata prima, con scarsa fluidità nell’eloquio e frequenti errori di pronuncia.

La dislessia in età adulta può far sospettare problemi di stress associati alla riduzione delle capacità di integrazione emisferica o essere conseguenza di lesioni cerebrale, frequentemente localizzate a carico del giro angolare e di quello sopramarginale dell’emisfero sinistro o nell’area temporo-parietale dominante.

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