ultimo aggiornamento: 15 Luglio 2023 alle 17:06
definizione
Forma di paramnesia contraddistinta da allucinazioni della memoria, per cui elementi della fantasia danno luogo a ricordi di situazioni mai vissute, e che possono configurarsi come falsi riconoscimenti o come falsi ricordi, talora prodotti da uno stato emotivo o da un’attività delirante, altre volte da un’attività fantastica che copre lacune della memoria: dal greco ψευδο– (pseydo– → falso, dotato di somiglianza apparente, non vero) , del tema comune a ψευδής (pseydḗs → falso) e ψεῦδος (psêydos → menzogna, falsità), derivato da ψεύδομαι (pséydomai → mentire) assieme a μνῆσις (mnêstis → ricordo), dal tema di μιμνήσκω (mimnḗskō → ricordare).
Possono essere distinte in:
→ falsi riconoscimenti – possono essere considerati un’alterazione dell’affettività associata alla memoria, per cui il soggetto riconosce come familiare un evento (dèja vu) o ricorda una situazione mai vissuta (dèja vecu) oppure rivive un’esperienza che considera avvenuta nel passato in maniera esattamente opposta alla situazione realmente vissuta; come le allomnesie, possono manifestarsi in condizioni fisiologiche, come in caso di stanchezza molto pronunciata o distress, oppure manifestarsi in condizioni morbose.
→ falsi ricordi – detti anche confabulazioni, sono produzioni compensatorie di fatti immaginari e fantastici, che solitamente si manifestano in soggetti con deficit mnesici; sono racconti improvvisati che mascherano il disturbo della memoria del paziente, che sostituisce ai ricordi perduti dei falsi ricordi o ricostruzioni attuali di fatti realmente vissuti. Nella sindrome di Alzheimer, talvolta chi è colpito da questa malattia tende a sostituire i vuoti di memoria con pseudomnesie volte a riempire i deficit mnestici causati dalla malattia; in genere, soprattutto nelle forme organiche, sono mantenuti per poco tempo e quindi cangianti di volta in volta.