Dal greco πολυδίψιος (polydípsios → assetato), composto da πολυ- (poli– → molto) e δίψα (dípsa → sete): sensazione di sete intensa che porta all’ingestione di notevole quantità di liquidi, in genere sproporzionata al fabbisogno idrico dell’organismo. Può essere una manifestazione di disidratazione conseguente a notevoli perdite di liquidi, come nel caso di emorragie, diarree ripetute, vomiti, sudorazione abbondante o essere un sintomo di alcune intossicazioni; può manifestarsi in caso di affezioni febbrili o come sintomo rivelatore del diabete mellito, delle malattie renali, dell’iperparatiroidismo; può essere espressione dell’abnorme stimolazione dei centri nervosi ipotalamici della sete (da encefaliti, meningiti della base, tumori), esprimendo una sindrome diencefalica ipotalamica correlata a lesioni ipofisarie o della base del cervello. Un aumento patologico della sete si può avere anche in alcune malattie psichiatriche (in questi casi si parla più propriamente di dipsomania, potomania o polidipsia psicogena). È il principale sintomo del diabete insipido, dipendente dalla poliuria (emissione di elevate quantità di urine, a bassa osmolalità), causato da inadeguata produzione dell’ormone antidiuretico ADH da parte dell’ipofisi posteriore (diabete insipido centrale idiopatico o secondario) oppure dalla refrattarietà del tessuto renale all’azione di questo ormone (diabete insipido nefrogenico).
polidipsia
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