Detto anche orzaiuolo, deriva dal latino hordeŏlus (→ orzaiolo), derivato da hordeum (→ orzo), così detto per la somiglianza con un grano d’orzo: è una infiammazione suppurativa a carico delle palpebre, dovuta di solito a infezione da stafilococchi (Staphylococcus Aureus) e streptococchi, che coinvolge inizialmente il follicolo delle ciglia o le ghiandole sebacee palpebrali e si manifesta con la formazione di un piccolo nodulo duro, una tumefazione, dolente alla pressione, e con edema ed arrossamento sul bordo della palpebra, al centro della stessa.
L’orzaiolo è la degenerazione con formazione di pus (necrosi suppurativa) delle ghiandole associate ai follicoli pilifero–ciliari: può formarsi esteriormente alla palpebra quando colpisce una ghiandola di Zeis o una ghiandola di Moll, o interiormente quando colpisce una ghiandola di Meibomio. I sintomi sono fastidio e bruciore oculare, arrossamento e ipersensibilità alla luce (fotofobia), talvolta associato a blefarite: a differenza del calazio, spesso è doloroso e in casi gravi può indurre aumento della temperatura corporea; spesso si risolve senza alcun trattamento specifico in pochi giorni o settimane.