definizione
Chiamati anche flavonoidi, fanno parte della classe dei polifenoli: presenti in particolar modo nelle specie vegetali, per lo più idrosolubili, sono caratterizzati da una spiccata azione antiossidante; talvolta vengono definiti complessivamente, secondo la definizione di alcuni autori, vitamina P.
descrizione
I bioflavonoidi prendono il loro nome dal lemma latino flavus (→ biondo, giallo), in quanto sono responsabili della pigmentazione che assumono le piante, i frutti ed i fiori che li contengono, anche se possono conferire non solo il colore giallo, ma anche rosso, azzurro ed arancione e la colorazione che donano ai tessuti dipende dal pH; i pigmenti blu si formano per chelazione con certi ioni metallici (ad esempio Fe3+ o Al3+).
Le antocianine, un gruppo specifico di flavonoidi, sono responsabili per i colori rosso, blu e violetto di fiori e frutta e sono quindi importantissimo come mediatore dell’impollinazione e perciò a varietà di sfumature di colore associata alle antocianine è aumentata attraverso il processo evolutivo; altri flavonoidi, flavoni e flavonoli, pur non essendo colorati per l’occhio umano, assorbono prevalentemente la luce UV e, di conseguenza, sono visti solo dagli dagli insetti, fungendo da guida per il loro atterraggio al centro dei fiori.
Quella dei bioflavonoidi è una classe molto ampia (esistono circa 5.000 composti diversi) della quale fanno parti varie sottoclassi come i flavoli, i flavoni, gli antocianidi, gli isoflavoni i neoflavoni.
proprietà
Furono scoperti dallo scienziato ungherese Albert Szent-Gyorgyi (scopritore della vitamina C e premio Nobel nel 1937), che osservò che hanno un effetto sinergico con la vitamina C, proteggendola dall’ossidazione: si rese conto che, grazie a questa loro peculiarità, non solo possedevano una grande importanza nel rafforzare i vasi sanguigni, soprattutto i capillari, regolandone la permeabilità, ma che erano dotati di attività antivirale e anticancerogena. La loro azione antiossidante e la capacità di inattivazione dei radicali liberi li rende un valido aiuto per la prevenzione di infezioni, allergie, malattie degenerative e tumori, ritardando i fenomeni connessi all’invecchiamento cellulare.
Proprio per la capacità di proteggere dall’ossidazione la vitamina C, aumentandone l’efficacia, i bioflavonoidi possono essere utili nel trattamento e nella prevenzione di numerose patologie: sono potenti antiossidanti, definiti modificatori della risposta biologica, per la loro capacità di modulare le reazioni dell’organismo ad allergeni, virus e tossine.
bioflavonoidi e tessuto connettivale
Una delle loro proprietà fondamentali è riconducibile proprio all’azione sinergica che svolgono con la vitamina C: le fibre collagene sono costituite da fibrille di tropocollagene, una glicoproteina costituita da una tripla elica formata da tre catene polipeptidiche ricche di glicina, prolina e idrossiprolina; l’acido ascorbico svolge un ruolo fondamentale sia nella genesi della tripla elica, sia nel prevenirne la rapida degradazione. L’azione antiossidante dei bioflavonoidi previene la degenerazione delle fibre collagene che garantiscono in questo modo il trofismo dei tessuti connettivali, soprattutto nelle sedi in cui il ricambio del collagene è molto rapido, come nel derma o nei tessuti perivascolari.
Per questo i bioflavonoidi, contribuendo a prevenire la degradazione del collagene, assumono un ruolo nell’impedire la disidratazione della pelle, la perdita di tono del derma e la comparsa di rughe, possono essere utili, sia a livello estetico, sia a livello organico, nel trattamento anti-aging; l’effetto benefico di prevenzione dei processi senescenziali si esplica non solo sui tegumenti, ma anche nel garantire sostegno e protezione delle pareti dei capillari sanguiferi e dei vasi sanguigni, modulandone la permeabilità, prevenendo o riducendo la fragilità capillare, gli edemi (accumuli di liquido specialmente alle gambe), i problemi venosi (varici, emorroidi …), le emorragie, le ecchimosi e gli ematomi estesi.