definizione
Nome utilizzato per descrivere un gruppo di sostanze a base vegetale note con il nome di flavonoidi o bioflavonoidi: in realtà questa classe di sostanze non corrispondono pienamente alla definizione di una vitamina; si tratta di sostanze idrosolubili presenti spesso insieme alla vitamina C, dotate della capacità di migliorarne l’assorbimento, sinergizzarne e amplificarne la funzione e prevenirne l’ossidazione.
Nel 1936 lo scienziato ungherese Albert Szent-Gyorgyi ed i suoi colleghi postularono l’esistenza di una sostanza, non sintetizzata da animali soggetti a scorbuto, che regola la permeabilità vascolare, proponendo il nome di “vitamina P” per questo principio in grado di agire di concerto con la vitamina C amplificandone gli effetti; negli studi effettuati si osservò che mentre l’acido ascorbico puro non efficace nel modificare alcune condizioni patologiche caratterizzate da un aumento della permeabilità delle pareti dei capillari, gli estratti di agrumi o di peperoncino erano in grado di agire in modo benefico: frazionando la porzione attiva del succo di limone si poteva ottenere un glucoside (flavonolo) responsabile dell’effetto terapeutico, un flavone cristallino praticamente puro, che venne chiamato “citrina”.
Oggi il termine non è praticamente più utilizzato.