definizione
Termine che indica qualunque ente che, in qualità di attore, mette in atto, ovvero fa si che si verifichi il passaggio dallo stato potenziale a quello concreto, fattivo, tradotto nella realtà: letteralmente ciò che fa passare dalla potenza all’atto; dal latino actuare, derivato di actus (→ atto) che a sua volta discende da agĕre (→ spingere, agire): interessante notare che per descrivere un progetto realizzabile si usi il termine “attuabile” e per indicare qualcosa di già compiuto e completato si dica “attuato”.
Un attuatore può essere pertanto il responsabile di un progetto che lo mette in atto, ma anche un meccanismo attraverso cui un agente agisce su un ambiente, sia esso un essere autonomo (umano, animale) o un agente intelligente artificiale o un qualsiasi altro essere autonomo; un qualsiasi dispositivo che converte dell’energia da una forma a un’altra, in modo che questa agisca nell’ambiente fisico al posto dell’uomo, come ad esempio un motore o dispositivi elettrici, idraulici, pneumatici attraverso i quali si interviene indirettamente per muovere elementi meccanici o controllare funzioni di una macchina.
Solitamente un attuatore traduce un’istruzione (ovvero un segnale in ingresso) in un lavoro, cioè un output sotto forma di movimento o modifica di qualche sostanza; nel corpo umano, possiamo pensare al sistema nervoso centrale come il generatore di istruzioni che attraverso una seri di attuatori (sistema muscolare, sistema ormonale, sistema immunitario) interagisce con l’ecosistema: il sistema nervoso comunica all’attuatore cosa fare, quindi il sistema si attiva, portando al risultato desiderato dal sistema. Esiste la possibilità, grazie alle terminazioni nervose sensitive, la possibilità da parte del sistema nervoso di monitorare continuamente i risultati raggiunti dall’attuatore, modificando le istruzioni iniziali in modo da ottimizzare il raggiungimento del risultato desiderato, grazie a feedback tipici dei sistemi cibernetici.