definizione
Acronimo di “growth hormone” (ovvero ormone della crescita), conosciuto anche come somatotropina od ormone somatotropo (STH), un mediatore biochimico di natura peptidica secreto dall’ipofisi (ghiandola pituitaria): la sua principale funzione è di stimolare lo sviluppo dell’organismo, promuovendo l’accrescimento e la divisione mitotica delle cellule di quasi tutti i tessuti corporei.
il GH provoca un aumento della sintesi proteica nelle cellule e della deposizione delle proteine nei tessuti nell’arco di pochi minuti; agisce su alcuni trasportatori di amminoacidi collocati sulla membrana plasmatica di molti tipi cellulari incrementandone l’attività e determinandone quindi un maggiore ingresso nel citoplasma: anche se il trasporto è in genere specifico per determinati amminoacidi, agendo su diversi recettori, è in grado di incrementare il trasporto della maggior parte di essi.
Il GH stimola la traduzione degli mRNA cellulari anche in assenza di una concentrazione di amminoacidi superiore alla norma, determinando un aumento della sintesi proteica da parte dei ribosomi; aumenta la trascrizione del DNA in mRNA e conseguentemente la loro traduzione.
Conseguentemente alla mobilizzazione di lipidi, allo scopo di produrre energia il GH risparmia le riserve proteiche, risparmiandole o ritardandone la degradazione; stimolando la liberazione di acidi grassi dal tessuto adiposo, ne aumenta la concentrazione nei liquidi corporei: questa azione catabolizzante può contribuire a lungo termine all’aumento della massa magra poiché esso stimola l’utilizzo dei lipidi e acetil-CoA allo scopo di produrre energia (azione ergogenica). Dal momento che vengono utilizzati i lipidi per rispondere alle esigenze energetiche dell’organismo, risparmia le riserve di proteine e di carboidrati, anche se possibili conseguenze della mobilizzazione dei lipidi possono essere steatosi epatica e chetosi, dovuta all’eccessiva produzione di acido acetacetico da parte del fegato.
Il GH riduce l’assorbimento del glucosio nei tessuti, in particolare nel tessuto muscolare e nel tessuto adiposo, aumenta la produzione di glucosio nel fegato: l’effetto diabetogeno del GH è causato dalla sua capacità di rendere le cellule resistenti all’azione dell’insulina; le cellule quindi utilizzano meno glucosio e si verifica un aumento della glicemia. Un aumento della glicemia è un fattore inibente la secrezione di GH. Al contrario del GH, l’IGF-1 diminuisce l’insulinoresistenza.