ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2023 alle 11:56
definizione
Charles Darwin, nel “Origine delle specie” esprime un concetto chiave dell’ecoevoluzione: non esiste alcuna popolazione che non possa in qualche modo modificarsi per migliorare; se qualcuna di queste molte specie viene modificata e migliorata dalla selezione naturale, le altre dovranno migliorare in modo corrispondente o andranno incontro all’estinzione.
Questo concetto è stato ripreso, nel 1973, ed approfondito dal biologo statunitense Leigh Van Valen, che l’ha chiamato ”ipotesi della Regina Rossa” (Red Queen hypothesis), prendendo spunto dalla Regina Rossa di “Attraverso lo specchio” di Lewis Carrol, che dice ad Alice:
«Now, here, you see, it takes all the running you can do, to keep in the same place, if you want to get somewhere else, you must run at least twice as fast as that!»
[«Qui, vedi, devi correre più che puoi, per restare nello stesso posto.
Se vuoi andare da qualche altra parte devi correre almeno il doppio!»]
(traduzione di Masolino D’Amico).
Poiché ogni cambiamento che avvantaggia una specie svantaggia le specie con cui interagisce (o come competitore o come predatore/preda), l’unico equilibrio possibile è un equilibrio dinamico che comporta una continua “corsa”, una sorta di reazioni a catena di cambiamenti adattativi per permettere la sopravvivenza della specie/individuo; per rimanere nella propria posizione non si può sperare di rimanere fermi ma bisogna adattarsi – muoversi – evolversi più in fretta degli altri, raddoppiando ovviamente gli sforzi se ci si vuole allontanare da loro.
L’ipotesi della Regina Rossa, detta anche l’effetto Regina Rossa o la corsa della Regina Rossa, può essere definita come l’idea evolutiva che postula la necessità di un organismo di adattarsi continuamente, svilupparsi e proliferare per poter sopravvivere ed ottenere vantaggi riproduttivi, mentre si contrappone ad altri organismi, ugualmente in continua evoluzione, e si relazione ad un ambiente in costante cambiamento; in pratica la presenza di un fenomeno di coevoluzione fra gli individui/specie che può assumere connotati competitivi, cooperativi o effetti simbiotici di dipendenza adattativa. L’adattamento evolutivo di un individuo/specie può creare una pressione selettiva su altri individui/specie, incrementando l’antagonismo coevolutivo, soprattutto in presenza di feedback positivi reciproci; viceversa si può osservare che i miglioramenti di un individuo/specie può rivelarsi un vantaggio competitivo a scapito di altri individuo/specie.
In pratica, secondo la “corsa della Regina Rossa”, i fattori biotici (intrinseci) divengono prioritari rispetto ai fattori abiotici (estrinseci), nel processo evolutivo; nel 1999. Anthony D. Barnosky iniziò a utilizzare la locuzione “ipotesi del Buffone di Corte” (Court Jester hypothesis) come ipotesi antitetica alla Regina Rossa, per sottolineare il fatto che, su larga scala, la macroevoluzione è guidata soprattutto da eventi abiotici che inducono pressioni selettive e adattativa secondo una logica stocastica o processi markoviani: evoluzione, speciazione e estinzione seguono l’imprevedibile andamento dei fattori ambientali, partecipando ad una sorta di roulette della vita. Tuttavia i due modelli non sono stati proposti come mutualmente esclusivi. In realtà l’unione di questi due modelli permette una migliore interpretazione della dinamica dei cladi: se la maggior parte degli eventi di cladogenesi fosse coordinata in cladi diversi e associata a eventi climatici, tettonici e geografici, allora sarebbe il modello del Giullare di Corte a prevalere (anagenesi), mentre se la maggior parte degli eventi di cladogenesi fossero unici all’interno di ciascun clade e non temporalmente coordinati con altri eventi di cladogenesi, il modello della Regina Rossa prevarrebbe. In questa dualità si inserisce, nel 2012 la cosiddetta “ipotesi della Regina Nera” (Black Queen hypothesis) che suggerisce la presenza di una “evoluzione riduttiva”, ovvero che esista un’attitudine da parte di alcuni organismi (in particolare nell’ambito dei batteri) di servirsi dell’attività di altre specie per ovviare alla perdita di funzioni eccessivamente costose da un punto di vista energetico, attraverso lo sviluppo di comunità cooperanti per la sopravvivenza collettiva.
effetto regina Rossa & stress
Se applichiamo l’idea di fondo del “effetto Regina Rossa” al concetto di stress, possiamo comprendere che la necessità di raggiungere performance sempre più elevate, nell’ambito della competizione interpersonale (o intrapersonale) in risposta a stressor, possa divenire l’elemento in grado di superare la capienza energetica e creare distress. Ogni essere vivente si trova esposto a una miriade di problemi che devono essere risolti contemporaneamente in tempo e chi ci riesce meglio resta in gioco, mentre chi non ci riesce viene spazzato via: indipendentemente dai cambiamenti dell’ecosistema di riferimento, è l’evoluzione individuale (o di specie) ad alimentare se stessa, attraverso “miglioramenti” che possono essere definiti come “trovare le migliori risposte ai problemi generate dagli stressor”.
Parafrasando la Regina Rossa, possiamo dire: “devi correre più che puoi, per mantenere l’omeostasi: se vuoi evolvere devi correre almeno il doppio”.