vulnus

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Letteralmente, dal latino, «ferita»: sinonimo di lesione, offesa che può produrre profonda destabilizzazione: manifestazione di un trauma o di un danno arrecato che spesso penetra “sotto pelle”. Virgilio, nell’Eneide, utilizza la locuzione “Vivit sub pectore vulnus” che, tradotta letteralmente, significa “la ferita sanguina nell’intimo del cuore” sottolineando come il danno sia profondo; il lemma viene usato in ambito giuridico per indicare una profonda violazione del diritto.

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