tracoma

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Dal greco τράχωμα (tráchōma), derivato da τραχύς (trachýs →aspro, ruvido, scabroso). Malattia infiammatoria cronica della congiuntiva e della cornea, contagiosa e infettiva, causata da Chlamydia trachomatis (batterio gram-negativo intracellulare obbligato). Il termine tracoma deriva dalle asperità delle palpebre causate dalle granulazioni (congiuntivite granulosa) che evolvono in cicatrici. Si diffonde attraverso il contatto diretto con gli occhi, palpebre, naso, gola o secrezioni di persone infette, ma può essere trasmesso attraverso contatto indiretto, tramite vestiti o insetti che sono stati a contatto con gli occhi o il naso di una persona infetta,  da insetti come mosche e moscerini, specialmente in aree con igiene carente e scarsità di acqua potabile. Il tracoma è molto contagioso e quasi sempre colpisce entrambi gli occhi. I primi sintomi si manifestano con lieve prurito, irritazione, arrossamento, fotosensibilità, forti bruciori, lacrimazione e gonfiore delle palpebre. In poche settimane i follicoli congiuntivali si infiammano e i vasi capillari invadono la cornea. Durante il decorso della malattia la rima palpebrale si rivolta verso l’interno della palpebra (entropion), e con essa si ha anche inversione delle ciglia (trichiasi), che creano lesioni per sfregamento via via sempre più gravi alla cornea e cicatrici che causano distorsione visiva. Questo processo è molto doloroso e progressivamente conduce alla completa cecità, se non trattato.

 

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