meningiti, meningismo, meningiti subcliniche: una possibile causa di molteplici disturbi

ultimo aggiornamento: 20 Aprile 2017 alle 0:44

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irritazione meningea:
effetti a lungo termine

Nel processo meningitico, quale che sia la sua manifestazione, l’infiammazione favorisce l’alterazione funzionale, in primis, e strutturale del tessuto, portando alla formazione di cicatrici o degenerazioni sclerotiche. image308Tale fenomeno, vista la capacità del complesso meningeo di diluire il problema su superfici più ampie, può portare in taluni casi a retroazioni o tensioni che si esercitano sulle strutture interne al sistema cranio-sacrale: la rigidità e la ridotta mobilità, accentuata dall’intima relazione con le componenti ossee, può indurre trazioni o compressioni su nervi con alterazioni della trasmissione delle informazioni; può comprimere i vasi, riducendo l’afflusso sanguigno o rallentandone il deflusso o i vasi linfatici influendo sullo stesso flusso del liquido cefalorachidiano.

La particolare caratteristica della zona sub-occipitale, dove la dura madre è attaccata saldamente alla base del cranio ed al livello della seconda e terza vertebra cervicale,area-suboccipitale favorisce la creazione di situazioni compressive od irritative che spiegano le manifestazioni di rigidità nucale: la trazione o le tensioni locali causano un interessamento delle radici dei nervi cranici che a loro volta inducono dolore e contrazione muscolare antalgica della muscolatura sub-occipitale e limitazioni articolari a livello della giunzione atlanto-occipitale.

Lo spasmo e l’irritazione di questa zona, vista la contiguità con i fori di uscita di alcuni nervi molto importanti ed alcune strutture vascolari significative, provocherà conseguenze sistemiche importanti: image305l’ alterazione dei tessuti fasciali vicini al nervo accessorio spinale (XI paio di nervi cranici) o la compressione dello stesso, indurrà uno spasmo del muscolo trapezio superiore e dello sternocleidomastoideo, con conseguente ulteriore contrazione del collo e compressione della sutura mastoido-occipitale.

Lo stato spastico favorirà un coinvolgimento del nervo vago (X paio di nervi cranici), responsabile di gran parte dell’innervazione parasimpatica corporea (innervazione del cuore, polmoni, gran parte dell’apparato gastroenterico), con conseguente nausea, mal di testa, secchezza delle fauci e generici malesseri od interessamenti viscerali, compresi eventuali manifestazioni cardiache.

Fenomeni compressivi o alterazioni del ganglio cervicale superiore, posto in quest’area e responsabile dell’innervazione ortosimpatica del cranio, sono in grado di generare disturbi alla circolazione arteriosa delle meningi e fenomeni di fotofobia o disturbi dell’accomodamento visivo. Se, viceversa, la sollecitazione delle strutture fosse a livello dei nervi cranici che innervano l’occhio (ottico, oftalmico, trocleare, abducente) si potrebbero verificare seri problemi di visione o di movimento degli occhi.

Inoltre se sono toccate le radici dei primi nervi spinali (nervo frenico), il diaframma respiratorio può subire delle conseguenze funzionali, favorendo un senso di fame d’aria, difficoltà respiratoria e disturbi estremamente aspecifici e variegati.

image558Sul versante circolatorio, la compressione anche modica della vena giugulare favorirà un rallentamento del deflusso venoso dalla testa, creando un aumento della pressione endocranica, ed una diminuzione del flusso del liquor, associati a fatti congestizi con conseguenti mal di testa da ristagno venoso, giramenti di testa, difficoltà di concentrazione, senso di stordimento; la compressione sulla arteria vertebrale, incrementerà questi sintomi, riducendo l’afflusso arterioso al cervello.

Oltre a questi sintomi specifici della base del cranio, in realtà qualunque radice nervosa può essere coinvolta e, pertanto, si potranno avere sintomi localizzati in ogni parte del corpo: se la zona di infiammazione meningea riguarderà, ad esempio, l’area lombare, verosimilmente si osserverà un interessamento prevalente dei nervi sciatici, con fastidi o dolori o difficoltà muscolari alle gambe.

Proprio per la capacità del sistema meningeo di ripartire su ampie superfici le tensioni, si potrebbe osservare una implementazione di aree lontane dalla sede di infiammazione con sintomi apparentemente bizzarri o non correlati, causati dal fenomeno della reciproca attivazione di differenti zone, anche distali. La riduzione della mobilità del complesso membranoso può influenzare il corretto funzionamento del S.N.C., generando alterazioni sensoriali, distorsioni della percezione, senso di tensione generalizzata, iperriflessia.

Nei casi più gravi, i fenomeni sclerotici delle meningi possono gravemente influire sul flusso ematico, cioè la circolazione sanguigna, o la libera circolazione del liquor, riducendone drasticamente, sia localmente che nell’intero organismo, la capacità nutritiva e protettiva: in caso di infiammazione, inoltre, la ridotta circolazione del liquor non permetterebbe un drenaggio delle sostanze tossiche, essendo il liquor un equivalente del sistema linfatico corporeo.

francesco gandolfi

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