ultimo aggiornamento: 20 Aprile 2017 alle 0:44
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di cosa stiamo parlando: definizioni
Per non fare confusione e poter approfondire l’argomento, cerchiamo di dare alcune definizioni, semplici ma precise.
meningite: grave malattia dovuta all’infiammazione delle meningi, cioè delle membrane protettive che rivestono il sistema nervoso centrale, in particolare le leptomeningi. Tale processo infiammatorio, indipendentemente dalla causa patogenetica, si ripercuote sulla funzionalità dell’encefalo e del midollo spinale, potendo portare a gravi sintomi neurologici con possibili postumi, anche severi, come sordità, ritardo mentale, paralisi motorie, epilessia, o, addirittura causare la morte. Il quadro clinico di una meningite acuta si fonda sulla classica triade costituita da febbre, cefalea e rigidità nucale, manifestazioni a cui si aggiungono, con diversa frequenza, contratture muscolari, vomito a getto, alterazioni dello stato di coscienza, incapacità di tollerare la luce (fotofobia) e i rumori (fonofobia), convulsioni. La sintomatologia varia in base alla causa scatenante: a volte, nei bambini piccoli possono essere presenti solo alcuni indizi aspecifici, come irritabilità e sonnolenza, ma più spesso può dare luogo a manifestazioni cliniche importanti con esiti drammatici e talvolta mortali.
Il più delle volte batteri o virus sono gli agenti eziologici: alcuni di questi patogeni possiedono una predilezione per le meningi e l’ambiente da esse creato; infatti, pur esistendo meningiti asettiche, di origine non infettiva, la causa principale di questa grave malattia è un’infezione. Gli agenti patogeni statisticamente più significativi sono virus, ma sono molto frequenti anche le infezioni batteriche; la Neisseria Meningitidis e lo Streptococcus Pneumoniae insieme provocano l’80% dei casi di meningite batterica. In alcuni casi le meningiti possono svilupparsi da processi chimici, tossici o anche traumatici.
meningismo (meningismus): detto anche pseudomeningite, è un quadro di segni clinici che può ricordare le manifestazioni della meningite, anche se in genere in forma attenuata. La chiave per comprendere la sintomatologia è l’irritazione delle meningi, anche in assenza del processo meningitico, cioè di infiammazione acuta: manifestazioni tipiche possono essere la rigidità nucale, cefalea, fotofobia, sensorio torpido o obnubilamento percettivo; nei neonati si può manifestare tensione delle fontanelle craniche.
Il meningismo può manifestarsi come sintomo di quadri infettivi dell’organismo, specie nell’infanzia, come in caso di polmonite, influenza, infezioni virali esantematiche, o essere espressione di alterazioni organiche come la febbre alta o l’acetonemia, shock tossico o avvelenamento da alcuni tipi di farmaci. Il meningismo dovrebbe essere sempre differenziato da altre manifestazioni patologiche del Sistema Nervoso Centrale: un potenziale indicatore può essere la presenza del Segno di Kerning o del Segno di Brudzinski, oltre che la triade mal di testa – fotofobia – rigidità nucale.
Fra le potenziali cause di meningismo, una delle cause più subdole e ampiamente sottovalutate sono le infezioni da parte del virus Epstein-Barr o da Citomegalovirus, responsabili della cosiddetta “malattia del bacio”, cioè della mononucleosi. Il più delle volte questa infezione viene sottostimata, trascurata o non diagnosticata, scambiata frequentemente per un banale mal di gola o influenza, accompagnati da astenia muscolare, spossatezza … in poche parole, quello che nel sentire comune è lo stress.
meningite subclinica: secondo la definizione di Joseph Grasset, internista e neurologo francese dei primi anni del ‘900, è una forma di meningite clinica, usualmente in forma lieve, senza i segni anatomo-patologici della meningite. Il sintomo principale è l’aumento di pressione del liquido cerebro-spinale, la cui conseguenza è un quadro leggero d’irritazione meningea, che solitamente regredisce. Gli studi più recenti sulle meningiti hanno però dimostrato che nelle cosiddette meningiti subcliniche e nel meningismo non esistono soltanto indizi puramente funzionali, ma che possono invece verificarsi fenomeni congestizi, edematosi, infiltrativi oppure sono l’espressione di meningiti acute linfocitarie benigne o di meningiti sierose a decorso particolarmente breve, con manifestazioni poco appariscenti.
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